Recuperare con la frequenza cardiaca

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  1. wyllywonka91
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    Ciao a tutti. Semplicemente, secondo voi sarebbe corretto recuperare tenendo conto della frequenza cardiaca?
    Es:
    1 serie di trazioni - 140 puls
    Recupero fino a che non si abbassi a 120 puls e rifaccio una serie.
    In questo modo, fra l'altro, si rimane nel metabolismo aerobico nella maggior parte del tempo, con picchi del 75 massimo 80% della fcm per pochi secondi. Visto che siamo in estate è anche un buon modo per bruciare più grassi possibile no? Magari affiaccondoci 15/20 min di HHIT dopo :)

    Che ne pensate?
     
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    no non ha senso farlo.
    quando si parla di esercizi di tipo anaerobico si deve rispettare il recupero/rigenerazione dei substrati energetici che vengono utilizzati. siano glicogeno per serie prolungate o ATP per allenamento di forza come quello proposti dal pitbulltraining. pena perdita della tecnica e qualità del movimento o riduzione delle ripetizioni da eseguire sempre supponendo che tu segua uno schema di allenamento predefinito e non una cosa "come viene viene".
     
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  3. wyllywonka91
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    Assolutamente seguo uno schema, non so quanto giusto, ma lo seguo. Il tempo dirà.
    Tornando al recupero, io pensavo che ritornando nella soglia aerobica, riavendo a disposizine O2, il corpo fosse in grado di riavviare la catena di trasporto degli elettroni e quindi fosforillazione ossidativa con conseguente produzione di atp. E tutte le reazioni che seguono.
    Ho fatto questo raginamento: velocità di aumento di forza e ipertrofia dipendono dalla genetica, l'efficacia di un esercizio su una persona dipende appunto dalla persona, così come l'alimentazione. Tutto è soggtivo, e perchè proprio il recupero non dovrebbe esserlo? Ed è qui che ho pensato che forse le varie tempistiche di recupero sono un po troppo approssimative..
     
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    il recupero è soggettivo infatti come osservi tu. tuttavia per misurarlo, come ho fatto anche io, devi andare a prove a meno che tu non abbia un modo per misurare i tempi di rigenerazione dei substrati (magaaaaari fosse a portata di mano). quindi si fa riferimento a delle linee guida. non ti diranno mai aspetta 3 minuti e 42 secondi, ma piuttosto 3-5 minuti per la forza. è un range di riferimento accettabile creato in base a studi di popolazione ad ampio raggio. l'inidividuo singolo non fa media statistica quindi per stare sul sicuro puoi usare questi range se vuoi vedere quanto puoi spingerti all'estremo devi solo provare.
     
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  5. wyllywonka91
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    Alex, perdona l'eventuale ignoranza :) , ma i tempi di rigenerazione dei substrati non dipendono dalle reazioni anaboliche, le quali avvengono nei motocondri in presenza di O2? Se è vero ciò, è anche vero che più si è capaci di abbassare la frequenza cardiaca dopo uno sforzo molto intenso, più velocemente O2 viene rimesso a disposizione, più velocemente il corpo riprende le reazioni esoergoniche (fosf ossidativa, trasformazione lattato in energia, rigenerazione glicogeno muscolare ed epatico ecc) e quindi più velocemente recupera.
    Quindi ci sono 2 conclusioni importanti in tutto ciò, 1 - non è sempre corretto utilizzare recuperi approssimativi (come detto anche da te) 2 - bisogna allenare le proprie capacità aerobiche per migliorare le prestazioni anaerobiche.
    Detto ciò, se si avesse la capacità di scendere, per assurdo, in un secondo, da 170 bpm a 110, quanto tempo, in media, occorre all'uomo per recuperare da uno sforzo di x intensità? Naturalmente "solo" il tempo che gli occorre per rigenerare energia necessaria, in un ambiente aerobico, per ripetere lo sforzo anaerobico. Ed è per questo che dico "se nei 3-5 min è incluso anche il tempo necessario per ritornare ad una frequenza ottimale per il recupero, ed io ho la capacità di scendee subito a questa frequenza, perchè io dovrei recuperare tutto quel tempo?". Bislgnerebbe dunque conoscee nln solo il tempo di rigenerazione dei substrati, come dici tu, ma anche da cosa sono derivati questi 3-5 min biochimicamente.
    Ecco, se il mio ragionamento fosse corretto, quale sarebbe il tassello mancante che lo rende inesatto/incompleto?

    Ps: mi sono appena accorto di aver completamente sbagliato sessione -_-

    Edited by wyllywonka91 - 19/6/2013, 14:59
     
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    la questione del recupero non si può limitare puramente alla componente energia ma a molto altro. per fare qualche esempio:
    -il calcio che viene rilascaito dai reticoli endoplasmatici per favorire la contrazione muscolare deve essere completamente rilasciato al termine dell'esercizio e deve riaccumularsi in concentrazione abbastanza alta da poter consentire una uguale duranta dello sforzo nella sessione successiva. allenarsi diminuendo i tempi di recupera fa diminuire la quantità di calcio che viene utilizzata per uno sforzo xkè naturalmente si diventa più forti.
    -il livello di saturazione dei tessuti connettivi e delle proteine elastiche come l'elastina. un tempo eccessivo sotto tensione provoca una saturazione di alcune proteine dei tessuti connettivi che perdono parte della capacità di allungamento e di tenuta sotto un certo carico. prima che le proprietà fisiologiche tornino a regime si necessita di un certo intervallo di tempo. la capacità di reagire e non saturarsi in fretta è dato da sforzi ripetuti per molte settimane della stessa intensità che innalzano le prestazioni del tessuto connettivo.
    -ogni volta che fai uno sforzo nella cellula muscolare si accumulano acido lattico e ioni idrogeno. questo incide sulla disgregazione proteinca e sulla disgregazione di ioni fosfato che dovrebbero essere usati per ripristinare le riserve energetiche e incidere pesantemente sulla fatica del muscolo. il discorso è quanto ci mette il tuo organismo a smaltire l'acido lattico intracellulare e riportare il PH cellulare ad un livello accettabile? si fa sempre riferimento a standard di laboratorio.
    -la produzione di ormone della crescita ha dimostrato di aumentare quando si tiene un riposo non inferiore a 1 minuto e non maggiore di 1 minuto e mezzo. motivo per cui chi fa ipertrofia lavora sempre in questo range per ottenere il massimo. Ma non puoi stare li a misurare la tua produzione ormonale.
    - il tipo di fibre muscolari che compongono il tuo muscolo che per genetica non puoi cambiare tranne qualche eccezione non reversibile.
    -il fattore deallenamento. i range di riferimento vanno bene per individui allenati. persone non allenate potrebbero testare un aumento delle capacità rigenerative per poi assestarsi su un range medio.
    -quantità di emoglobina
    -quantità di creatina e creatinina nell'organismo. in genere se possiedi poca creatina fosfato che agisce con ADP per dare ATP puoi riposare anche 1 ora ma non sarai mai efficiente come chi ha tanta CP nell'organismo.
    -quantità di fattori che legano gruppi fosfato per la disgregazione e rigenerazione dell'ATP
    -frequenza cardiaca massima etc.
    una media su questi parametri e successivo studio sottosforzo da un range di riferimento che però può essere variabile. da questo range sono esclusi i casi particolari che ripeto non fanno statistica.
    Gli intervalli dr variabilità non fanno riferimento solo al substrato .
    quei 3-5 minuti famosi della forza servirebbero a consentire la rigenerazione di un tot di molecole di ATP. il problema è sapere quante ne consumi per un determinato sforzo. e questo dipende dal tipo di sforzo, dal numero di muscoli coinvolti, dalla loro dimensione, dalla loro innervazione, dal loro livello di allenamento.
    tutte cose che non puoi conoscere senza farti 1000 dolore elettromiografie.
    Certamente i 3-5 minuti per il lavoro di forza sono legati alla respirazione quanto ossigeno inali, la capacità polmonare e via dicendo. Purtoppo i fattori concomitanti sono molti molti di più, se dovessi porre enfasi su ognuno di essi troveresti l'allenamento perfetto. Matematicamente e chimicamente non puoi farlo.devi andare a tentativi...proprio come hai proposto tu. la teoria non è sbagliata...devi vedere cosa fa la tua genetica per supportarla al massimo... ;) ;) ;) ;) ;) ;)
     
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  7. wyllywonka91
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    Beh Alex non posso aggiungere molto se non un... minkia! Non fa una piega!!!!
    Mi mancano troppe informazzioni che ho solo aaccennato, devo studiare! L'unica cosa che mi dispiace è purtroppo l'unica cosa di cui sono sicuro: quello che studio ora probabilmente è inutile per il 30%, inesatto al 30% e incompleto sempre al 30%. Beh, sarò contento di selezionare questo 10% e costruirmici il mio 100%.
    L'unica cosa che mi dispiace è che quando la scienza sarà arrivata a capire per davvero come funziona il corpo umano, io sarò troppo vecchio per allenarmi :)
    In ogni caso, grazie per le risposte Alex :D

    Edit: approfitto per affrontare un altro aspetto del recupero, ovvero, durante questo, cosa si potrebbe fare per accellerare i vari processi? A parte una coretta respirazione, non mi viene in mente molto. Sta di fatto che ci dovrà pur essere qualcosa che il corpo vuole durante questi 3-5 min. Ad esempio gli esercizi bionergetici o magari bere (la butto li, solo perchè ho letto il discorso potenziale di riposo, e di azione che hai scritto tu sopra, dipendende appunto dal calcio) acqua con dosi maggiori di sali minerali (anche se poi non so quanto tempo ci possa mettere il corpo per reimpiegarli nella trasmissione dell'impulso nervoso) :D O qualcosa che possa aiutare ADP e Pi ad appiccicarsi (sto buttando giù roba pessima, lo so..).

    Edited by wyllywonka91 - 19/6/2013, 19:30
     
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